Quello dei paradisi fiscali è un concetto che, soprattutto per la maggiore attenzione da parte di tutti verso i meccanismi della tassazione, ormai non è più riservato solo agli ""addetti ai lavori"". Ma cosa sono i Tax Haven?
Definizione di paradiso fiscale. Il termine paradiso fiscale identifica degli Stati o dei territori che hanno un regime fiscale privilegiato, se non del tutto assente. Il privilegio di cui godono queste zone consiste in un limitato assoggettamento a tassazione dei redditi, sia personali che societari, ed è fruibile in base a specifiche normative interne. Queste ultime possono prevedere sia aliquote d'imposta basse, sia speciali esenzioni dalla tassazione di determinate tipologie di redditi. Paradisi fiscali interni ed esterni: differenze. Una prima nozione da sapere per capire il funzionamento dei paradisi fiscali consiste nella differenza tra quelli interni e quelli esterni. Il Tax Haven interno consente anche ai residenti di poter beneficiare di bonus e altre agevolazioni fiscali, mentre quello esterno prevede che solo il reddito prodotto all'estero possa essere assoggettato a tassazione privilegiata. E' soprattutto quest'ultima categoria che interessa maggiormente a livello di pianificazione fiscale internazionale. Come funziona il paradiso fiscale. I motivi che spingono un contribuente a convogliare il reddito in un paradiso fiscale possono essere riassunti in due tipologie di vantaggi: fiscali e personali. Nella prima categoria, rientra tutto il risparmio d'imposta che si ottiene sottraendo i redditi personali o societari dalla tassazione ""di casa"". Queste agevolazioni impositive possono riguardare una vasta tipologia di redditi (di capitale, finanziari, societari, di lavoro dipendente e assimilati), e un altrettanto ampia tipologia di imposte (sulle persone fisiche, giuridiche, nonché sul patrimonio e sugli immobili). Per quanto riguarda i vantaggi personali, questi afferiscono all'anonimato che solo un Paese estero appartenente alla cosiddetta ""black list"" può garantire. Scambio d'informazioni con i paradisi fiscali e black list. Per evitare le doppie imposizioni, ossia che un reddito di un non residente venga assoggettato a tassazione nel Paese della fonte e anche in quello ove dimora abitualmente il suo percettore, gli Stati hanno stipulato delle convenzioni che regolamentano la tassazione a livello mondiale. La sottoscrizione di tali accordi prevede che tra i Paesi vi sia uno scambio di informazioni sui soggetti che vi effettuano transazioni di denaro o titoli, e sulla natura delle stesse, ma i Paesi della black list godono di alcune esenzioni. Nei paradisi fiscali, infatti, è possibile essere ""coperti"" dal segreto bancario e possono essere emesse azioni al portatore. Nella citata black list, inserita in nota all'art. 2 del "Testo Unico delle Imposte sui Redditi", sono elencati i paradisi fiscali attualmente riconosciuti. Tale lista serve per determinare quali sono le voci indeducibili dal reddito d'impresa perché derivanti da operazioni effettuate con i Tax Haven.
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