I Paesi Bassi hanno molte risorse per polarizzare i flussi finanziari per questo si parla di paradiso fiscale Olanda. Il territorio olandese appartiene al più grande centro di creazione del patrimonio mondiale, l'Unione europea (UE), mentre i territori periferici (Aruba, St. Martin e Curaçao, indipendenti dal 2010 ma molto economicamente collegati) appartengono al centro finanziario dei Caraibi. Lo stato olandese Lo Stato olandese ha fatto crescere questa geografia mantenendo una rete di trattati di doppia imposizione (DTT): 95 stati hanno firmato un DTT con i Paesi Bassi. Questi accordi garantiscono alle MNC un'unica imposta nel contesto di attività internazionalizzate: dove il valore aggiunto viene creato da un punto di vista contabile. Sistema fiscale interessante I Paesi Bassi stanno completando questa rete DTT con un attraente sistema fiscale per le aziende. Le controllate di MNC con sede nei Paesi Bassi sono esenti da imposte sui dividendi, sugli interessi e sui canoni relativi all'uso di un marchio. Gli utili relativi agli investimenti all'estero sono esenti da tassazione se sono stati effettuati da una controllata con sede nel paradiso fiscale Olanda. I giganti Internet e IT MNC (Yahoo, Google, Dell, Apple, ecc.) Sono chiaramente coperti dal regime di innovazione, che danno origine ad una tassa sul profitto del 5% invece del 25%) per attività di ricerca e sviluppo. Anche le autorità fiscali olandesi praticano la fiscalità, cioè la negoziazione diretta con i MNC per stabilire un accordo fiscale bilaterale. Le autorità fiscali possono inoltre fornire un accordo preliminare sulle disposizioni finanziarie che i MNC intendono attuare al loro stabilimento, eliminando così il rischio di riorganizzazione fiscale. Facilitare la costituzione di una società Alla fine nel paradiso fiscale Olanda tutto viene fatto per facilitare la costituzione di una holding o l'istituzione di una società controllata. Le procedure amministrative e le norme olandesi in questo settore sono molto restrittive. Le autorità fiscali olandesi vanno a collaborare con varie società di consulenza per incoraggiare i propri clienti a creare attività nei Paesi Bassi. Così i Paesi Bassi favoriscono l'ingresso e l'uscita del capitale: si parla di strategia di condotta.
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Nicola Sturgeon, primo ministro scozzese , sta promuovendo delle riforme fiscali nel Regno Unito che sono a favore delle classi meno abbienti. Tale proposta non è nuova per l’Europa, e nemmeno per il Regno unito dato che anche il laburista Jeremy Corbyn durante la campagna elettorale del giugno 2017 aveva portato avanti un'idea simile. Inoltre il partito di Corbyn aveva fatto un’ottima opposizione a quello della Sturgeon. Essa come una novella Robin Hood, punta ad una possibile manovra per potere ristabilire l’uguaglianza nel Paese in un momento dove la differenza tra i ricchi e i poveri suona sempre più forte, con grandi ingiustizie sociali. Il Brexit, non voluto perlatro dagli scozzesi, non ha che peggiorato le cose. Assieme a lei, si schiera anche il liberaldemocratico Vince Cable e l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby. La manovra punterebbe ad alzare le tasse solo ai cittadini più ricchi, ovvero all’1% della popolazione che ha un reddito di 110mila euro l’anno – per permettere di aprire varie possibilità anche ai meno abbienti come avere la possibilità di frequentare l’Università gratis e anche di stabilire il reddito di cittadinanza, che si sta testando anche in Italia con il novello reddito di inclusione. Per ora, qualcuno dice che i più abbienti sono di più dell’1% della popolazione , coinvolgendo anche la storica “middle class”. Ma la Sturgeon va avanti con la sua proposta e dice: “È venuto il momento di aprire il dibattito sull’uso responsabile e progressivo dei nostri poteri fiscali per aiutarci a costruire il tipo di paese che vogliamo essere”. |